Asimmetria di potere del terapeuta e violenza sessuale

di Redazione -
L'imputato, psicologo e terapeuta della vittima, "utilizzando subdolamente la sua posizione di psicoterapeuta (...) ed approfittando di tale condizione per accedere alla sfera intima della persona offesa" nonché "della condizione di inferiorità psichica risultante dalla stessa richiesta all'accesso alle cure dello psicoterapeuta e dal rapporto di soggezione tra paziente e terapeuta", ha posto in essere una condotta tale da indurre la stessa "a soggiacere rispetto al rapporto sessuale, minandone la capacità di reazione e di opposizione", in questo modo rimanendo integrato, a cagione della indubbia violazione della libertà sessuale della donna, il reato di cui all'art. 609 bis. In particola...